Il bilancio di sostenibilità è diventato un elemento essenziale per le imprese che vogliono dimostrare il proprio impegno verso pratiche sostenibili e responsabili. In un contesto dove la sostenibilità ambientale e sociale assume un ruolo sempre più rilevante, redigere un bilancio di sostenibilità non è solo una questione di conformità normativa, ma rappresenta un vero e proprio vantaggio competitivo. Questo documento non solo offre trasparenza agli stakeholder, ma facilita anche l’accesso a finanziamenti e incentivi destinati a promuovere pratiche aziendali sostenibili.
Quadro normativo del Bilancio di Sostenibilità
La Direttiva (UE) 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), ha introdotto nuovi obblighi di rendicontazione di sostenibilità per le imprese europee. In Italia, questa direttiva è stata recepita tramite il Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 giugno 2024. Il decreto stabilisce che a partire dal 2024, le grandi imprese e le PMI quotate dovranno fornire una rendicontazione dettagliata sui loro impatti ambientali, sociali e di governance (ESG).
La CSRD modifica precedenti regolamenti e direttive per ampliare e approfondire le informazioni richieste alle aziende, allineando la normativa italiana agli standard europei e rafforzando gli obiettivi del Green Deal Europeo. Questo include non solo la necessità di rendicontare le pratiche sostenibili, ma anche di fornire dati verificabili da revisori esterni, assicurando così la trasparenza e l’affidabilità delle informazioni pubblicate.
Aziende obbligate a redigere il bilancio di sostenibilità
A partire dal 2024, la rendicontazione di sostenibilità sarà obbligatoria per:
- Grandi Imprese Quotate: Aziende con più di 500 dipendenti.
- Grandi Imprese Non Quotate: Soggette a obblighi di rendicontazione a partire dal 2025.
- PMI Quotate: Saranno soggette a obblighi di rendicontazione a partire dal 2026.
Le imprese che non rientrano in queste categorie possono comunque redigere volontariamente un bilancio di sostenibilità, beneficiando di una maggiore trasparenza e migliorando la loro reputazione tra gli stakeholder.
European Sustainability Reporting Standards (ESRS)
Gli ESRS, elaborati dall’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) e adottati dalla Commissione Europea, forniscono un quadro dettagliato per la rendicontazione di sostenibilità. Questi standard garantiscono che le informazioni fornite dalle imprese siano comprensibili, pertinenti, verificabili, comparabili e rappresentate fedelmente.
Gli ESRS si suddividono in vari standard specifici, ciascuno con il proprio ambito di applicazione e requisiti dettagliati:
- ESRS E1: Cambiamento Climatico
- Questo standard richiede alle imprese di rendicontare le proprie emissioni di gas a effetto serra, suddivise per Scope 1 (emissioni dirette), Scope 2 (emissioni indirette da consumo energetico) e Scope 3 (altre emissioni indirette). Inoltre, le imprese devono descrivere le loro strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, inclusi gli obiettivi di riduzione delle emissioni e i progressi compiuti verso tali obiettivi.
- ESRS E2: Risorse Idriche e Marine
- Le imprese devono rendicontare l’uso delle risorse idriche, inclusi i volumi di acqua prelevata, consumata e scaricata. Devono inoltre descrivere le pratiche di gestione delle acque reflue e l’impatto delle loro attività sulle risorse marine, adottando misure per minimizzare tali impatti.
- ESRS E3: Economia Circolare e Gestione dei Rifiuti
- Questo standard richiede informazioni sulla produzione di rifiuti, le pratiche di gestione dei rifiuti e i programmi di riciclo. Le imprese devono inoltre descrivere le iniziative adottate per promuovere l’economia circolare, riducendo l’uso di materie prime e aumentando la durata dei prodotti.
- ESRS E4: Biodiversità e Ecosistemi
- Le imprese devono fornire dati sull’impatto delle loro attività sulla biodiversità e sugli ecosistemi, inclusi i terreni utilizzati e le misure adottate per proteggere e ripristinare gli habitat naturali. Devono anche descrivere le politiche per evitare la deforestazione e promuovere la gestione sostenibile delle terre.
- ESRS S1: Condizioni di Lavoro
- Questo standard si focalizza sulle condizioni di lavoro, inclusa la sicurezza sul lavoro, le politiche di inclusione e diversità, la formazione e lo sviluppo dei dipendenti. Le imprese devono rendicontare gli incidenti sul lavoro, le malattie professionali e le misure adottate per migliorare il benessere dei dipendenti.
- ESRS S2: Diritti Umani
- Le imprese devono descrivere le pratiche aziendali in relazione ai diritti umani, sia internamente che lungo la catena di fornitura. Devono fornire informazioni sui meccanismi di denuncia, le azioni correttive adottate e le politiche per garantire il rispetto dei diritti umani.
- ESRS G1: Governance
- Questo standard richiede informazioni sulla struttura di governance aziendale, incluse le politiche di trasparenza, anticorruzione e gestione dei conflitti di interesse. Le imprese devono descrivere le pratiche di responsabilità e controllo interno, oltre ai sistemi di remunerazione dei dirigenti.
- ESRS G2: Strategie di Sostenibilità
- Le imprese devono dettagliare le loro strategie di sostenibilità, inclusi gli obiettivi a breve e lungo termine, i piani di azione per raggiungere tali obiettivi e i progressi compiuti. Questo standard enfatizza l’importanza di integrare la sostenibilità nella strategia aziendale complessiva.
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Struttura del Bilancio di Sostenibilità: Esempi e linee guida
Il bilancio di sostenibilità deve essere redatto secondo gli ESRS, ma può seguire una struttura personalizzata in base alle esigenze specifiche dell’impresa. Tuttavia, ci sono alcune parti che devono necessariamente essere incluse:
- Introduzione e contesto:
- Una panoramica dell’azienda, che include la sua missione, visione e valori fondamentali. È importante fornire un contesto che permetta di comprendere il modello di business dell’impresa, i suoi settori operativi principali e le sue strategie a lungo termine.
- Governance della sostenibilità:
- Questo sezione dovrebbe descrivere la struttura di governance dell’azienda relativa alla sostenibilità, includendo dettagli su chi è responsabile della supervisione delle iniziative di sostenibilità e come vengono prese le decisioni strategiche. È importante includere le politiche aziendali in materia di sostenibilità, i comitati coinvolti e i processi di monitoraggio delle performance ESG.
- Analisi dei rischi:
- Un’analisi dettagliata dei rischi legati alla sostenibilità che l’azienda deve affrontare. Questo dovrebbe includere una valutazione dei rischi ambientali, sociali e di governance, nonché le strategie di mitigazione adottate per affrontare tali rischi. La sezione dovrebbe spiegare come questi rischi sono integrati nella gestione complessiva dei rischi dell’azienda.
- Impatto ambientale:
- Una rendicontazione dettagliata delle emissioni di gas a effetto serra dell’azienda, l’uso delle risorse naturali e le iniziative per migliorare l’efficienza delle risorse e ridurre l’impatto ambientale. È utile includere dati quantitativi e qualitativi, nonché grafici e tabelle che visualizzino le performance ambientali dell’azienda.
- Impatto sociale:
- Questa sezione dovrebbe coprire le politiche e le pratiche dell’azienda relative alle condizioni di lavoro, inclusa la sicurezza sul lavoro, la diversità e l’inclusione, i diritti dei lavoratori e il coinvolgimento delle comunità locali. Dovrebbe inoltre descrivere le iniziative per migliorare il benessere dei dipendenti e le comunità in cui l’azienda opera.
- Performance economica:
- Dati finanziari correlati alle attività di sostenibilità, come gli investimenti in progetti di sostenibilità, i risparmi ottenuti grazie a iniziative di efficienza energetica e le entrate generate da prodotti e servizi sostenibili. Questa sezione dovrebbe mostrare come la sostenibilità contribuisce alla performance finanziaria complessiva dell’azienda.
- Verifica e attestazione del bilancio di sostenibilità:
- La verifica esterna è essenziale per garantire la credibilità e l’accuratezza delle informazioni contenute nel bilancio di sostenibilità. Secondo le disposizioni della CSRD e le normative italiane, il bilancio di sostenibilità deve essere sottoposto a una verifica indipendente da parte di revisori legali o società di revisione. Questo processo di attestazione richiede che i revisori confermino la conformità delle informazioni fornite con gli standard ESRS e altre normative rilevanti. I revisori devono inoltre verificare che i dati riportati siano accurati, completi e rappresentativi delle performance dell’azienda in materia di sostenibilità.
Il processo di verifica del Bilancio di Sostenibilità
Il processo di verifica coinvolge diverse fasi chiave:
- Pianificazione e preparazione:
- I revisori pianificano il lavoro di verifica in collaborazione con l’azienda, definendo l’ambito della revisione e identificando le aree critiche da esaminare. Questo include la raccolta preliminare di informazioni e la definizione di un piano di lavoro dettagliato.
- Raccolta di prove:
- I revisori raccolgono prove sufficienti e appropriate per supportare le loro conclusioni. Questo può includere l’esame di documenti aziendali, interviste con il personale, ispezioni fisiche dei siti e l’analisi di dati quantitativi e qualitativi.
- Valutazione delle informazioni:
- Le informazioni raccolte vengono valutate rispetto agli standard ESRS e ad altre normative applicabili. I revisori devono verificare che i dati siano accurati e rappresentativi e che le pratiche aziendali descritte nel bilancio di sostenibilità siano effettivamente implementate.
- Relazione di verifica:
- Al termine del processo, i revisori redigono una relazione di verifica in cui attestano la conformità del bilancio di sostenibilità agli standard richiesti. La relazione di verifica può includere raccomandazioni per migliorare le pratiche di rendicontazione e gestione della sostenibilità.
- Attestazione finale:
- La relazione di verifica viene presentata alla direzione aziendale e inclusa nel bilancio di sostenibilità pubblicato. L’attestazione finale garantisce agli stakeholder che le informazioni fornite sono state oggetto di un controllo rigoroso e indipendente.
Questa procedura di verifica esterna non solo rafforza la credibilità del bilancio di sostenibilità, ma assicura anche che le aziende mantengano elevati standard di trasparenza e responsabilità nelle loro pratiche di sostenibilità.
Obiettivi europei verso la sostenibilità delle aziende
Gli obiettivi del bilancio di sostenibilità riflettono l’impegno dell’Unione Europea verso una transizione verde e la promozione di un’economia sostenibile. La sostenibilità è al centro del Green Deal Europeo, che mira a trasformare l’UE in un’economia moderna e competitiva, capace di garantire la prosperità economica senza compromettere l’ambiente. Questo implica la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, la promozione dell’uso efficiente delle risorse e la tutela della biodiversità.
Per le aziende, il bilancio di sostenibilità serve a documentare e comunicare come le loro attività contribuiscono a questi obiettivi. Fornire informazioni chiare e verificabili agli stakeholder migliora la trasparenza e rafforza la fiducia degli investitori, dei clienti e della società civile. Inoltre, identificare e gestire i rischi legati alla sostenibilità permette alle imprese di prevenire potenziali danni reputazionali e legali, nonché di migliorare le loro performance ambientali, sociali e di governance.
Come migliorare la sostenibilità della propria impresa
Per rendere il bilancio di sostenibilità uno strumento veramente utile e credibile, le imprese dovrebbero impegnarsi a migliorare concretamente le proprie pratiche ambientali. Esistono diversi finanziamenti e incentivi disponibili che possono aiutare le aziende a rendere le loro attività più sostenibili:
- Conto Termico 2024: Contributi a fondo perduto fino al 65% per interventi di efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
- Credito d’Imposta Transizione 5.0: Credito d’imposta fino al 45% per investimenti in tecnologie avanzate e sostenibili.
- Agrisolare 2024: Contributi a fondo perduto fino all’80% per l’installazione di impianti fotovoltaici nelle aziende agricole.
- Ecobonus Imprese: Detrazione fiscale dal 50% al 75% per interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
- Bandi Regionali: Contributi a fondo perduto per interventi di efficienza energetica e installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Il bilancio di sostenibilità rappresenta un elemento fondamentale per le imprese moderne, offrendo trasparenza e migliorando la reputazione aziendale. Con l’entrata in vigore della Direttiva (UE) 2022/2464, le imprese devono adeguarsi ai nuovi standard di rendicontazione di sostenibilità, seguendo gli ESRS.
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