Economia circolare in azienda: come stanno cambiando i business model

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Per ridurre sprechi e ottimizzare le risorse, le aziende moderne devono ripensare i loro modelli di business. L'economia circolare offre una soluzione innovativa, estendendo il ciclo di vita dei prodotti e minimizzando i rifiuti. Scopri i principi chiave, i benefici per le imprese e le opportunità di finanziamento per adottare pratiche sostenibili nella tua azienda.
Indice dei Contenuti

L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), sostiene che, nonostante i miglioramenti ottenuti grazie a regolamentazioni più severe e progressi nell’efficienza energetica, l’industria europea continua a contribuire in modo significativo all’inquinamento e alla produzione di rifiuti. In particolare, i grandi impianti industriali sono responsabili di una quota rilevante delle emissioni totali di inquinanti atmosferici e gas a effetto serra​. Secondo la commissione europea, in Europa, ogni anno vengono sprecati 59 milioni di tonnellate di cibo, corrispondenti a 131 kg per abitante, mentre il 78% dei prodotti tessili non viene smaltito attraverso la raccolta differenziata​. Questo spreco di risorse naturali non solo ha un impatto ambientale negativo, ma rappresenta anche un’opportunità persa per le aziende di ridurre i costi e migliorare la sostenibilità dei loro processi.​

Pertanto, le aziende sono chiamate a ripensare i loro modelli di business. L’economia circolare offre una soluzione promettente per trasformare profondamente i processi aziendali. Questo modello non solo aiuta a ridurre i rifiuti e l’impatto ambientale, ma crea anche nuove opportunità economiche e di innovazione. 

Questo articolo illustra i principi fondamentali dell’economia circolare, la sua rilevanza per le imprese e le diverse opportunità di finanziamento disponibili per le aziende che adottano pratiche sostenibili. 

Definizione di economia circolare

L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che si basa su pratiche come la condivisione, il prestito, il riutilizzo, la riparazione, la rigenerazione e il riciclaggio dei materiali e dei prodotti esistenti, prolungandone il più possibile la durata. Questo modello mira a estendere il ciclo di vita dei prodotti, riducendo al minimo i rifiuti. Quando un prodotto termina la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono reintrodotti nel ciclo produttivo attraverso il riciclaggio, creando così ulteriore valore.

Economia lineare vs economia circolare 

Nell’economia lineare, il processo produttivo segue un percorso diretto: si estraggono le risorse naturali, si producono i beni, i quali vengono consumati e infine smaltiti come rifiuti. Questo modello si basa su un utilizzo intensivo delle risorse, che porta all’esaurimento delle stesse e a un significativo impatto ambientale dovuto all’accumulo di rifiuti e all’inquinamento.  Secondo il rapporto “Mal’Aria di città 2024” di Legambiente, in Italia il settore industriale è una delle principali fonti di inquinamento atmosferico nelle città del paese, con livelli di particelle inquinanti che spesso superano i limiti raccomandati.

Al contrario, l’economia circolare si propone di interrompere questo ciclo di sprechi attraverso un sistema di produzione e consumo più sostenibile. In questo modello, i prodotti sono progettati fin dall’inizio per essere riutilizzati, riparati, ricondizionati e riciclati. L’obiettivo è mantenere i materiali in uso il più a lungo possibile, minimizzando la necessità di estrarre nuove risorse e riducendo la quantità di rifiuti generati. Alla fine del ciclo di vita di un prodotto, i materiali vengono reintrodotti nel processo produttivo, creando un sistema chiuso e rigenerativo che non solo riduce l’impatto ambientale, ma crea anche nuove opportunità economiche e di innovazione.

Principi fondanti della circular economy

L’economia circolare si basa su tre principi fondamentali:

  • Ridurre il consumo delle materie prime: Questo approccio prevede la progettazione di prodotti e processi che minimizzano l’uso di risorse naturali non rinnovabili, attraverso l’ottimizzazione dei processi produttivi e l’adozione di tecnologie innovative.
  • Allungare la vita dei prodotti: Questo principio si concentra sull’estensione del ciclo di vita dei prodotti, ottenuto attraverso diverse strategie, tra cui la progettazione di prodotti più durevoli, l’implementazione di programmi di riparazione e manutenzione, e la promozione di modelli di business basati su servizi, come il leasing e il noleggio.
  • Riciclare: Quando un prodotto giunge a fine vita, i materiali che lo costituiscono devono rientrare nel processo produttivo attraverso la raccolta, la separazione e la lavorazione dei rifiuti per trasformarli in nuove materie prime.

L’economia circolare è come un organismo vivente, dove nulla viene sprecato. Le risorse, come i nutrienti, vengono continuamente riutilizzate e rigenerate. Quando un prodotto esaurisce la sua funzione, i materiali vengono recuperati e reintrodotti nel ciclo produttivo, proprio come un organismo ricicla i propri rifiuti per mantenere l’equilibrio e la salute. Questo processo assicura un sistema sostenibile e resiliente, in armonia con l’ambiente

Economia circolare e Agenda 2030

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, adottata nel 2015 dai 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, rappresenta un piano d’azione globale per affrontare le sfide più urgenti del pianeta, tra cui la povertà, la disuguaglianza, il cambiamento climatico e il degrado ambientale. L’influenza degli obiettivi presenti all’interno dell’agenda colpisce direttamente le leggi e le politiche all’interno degli stati che l’hanno sottoscritta

Ci sono molti obiettivi dell’Agenda 2030 legati all’economia circolare (fonte ONU):

  • Obiettivo 12: Promuovere modelli di consumo e produzione sostenibili, riducendo gli sprechi e ottimizzando l’uso delle risorse. Entro il 2030, si prevede di ridurre del 50% lo spreco alimentare globale pro capite sia a livello di vendita al dettaglio che dei consumatori, e di ridurre le perdite di cibo lungo le catene di produzione e fornitura. Questo sarà possibile attraverso l’implementazione di tecnologie innovative e il miglioramento delle infrastrutture di produzione e distribuzione alimentare, oltre a campagne di sensibilizzazione pubblica per modificare i comportamenti dei consumatori.
  • Obiettivo 7: Incentivare l’uso di energie rinnovabili e l’efficienza energetica, elementi chiave dell’economia circolare. Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso investimenti in energie rinnovabili e tecnologie di efficienza energetica, incentivi fiscali per le imprese che adottano energie rinnovabili e programmi di formazione per il lavoro nel settore delle energie verdi.
  • Obiettivo 9: Favorire l’innovazione industriale sostenibile e le infrastrutture resilienti.  Per raggiungere questi traguardi, saranno necessari finanziamenti pubblici e privati per la ricerca e sviluppo di tecnologie innovative E partnership pubblico-privato per l’implementazione di progetti di infrastrutture verdi e normative che incentivino pratiche industriali sostenibili 
  • Obiettivo 13: Combattere il cambiamento climatico attraverso la riduzione delle emissioni e l’adozione di pratiche sostenibili. Questo sarà perseguito attraverso politiche nazionali e regionali per la riduzione delle emissioni di gas serra, investimenti in infrastrutture resilienti e supporto finanziario e tecnologico ai paesi in via di sviluppo per le misure di adattamento climatico.
  • Obiettivo 15: Proteggere gli ecosistemi terrestri e promuovere l’uso sostenibile delle risorse naturali. Entro il 2030, si mira ad arrestare la perdita di biodiversità e proteggere le specie minacciate, promuovendo l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri e gestendo le foreste in modo sostenibile. Questo sarà realizzato attraverso progetti di riforestazione, regolamentazione dell’uso del suolo, incentivi per pratiche agricole sostenibili e monitoraggio della biodiversità. 
  • Obiettivo 11: Sviluppare città e comunità sostenibili, inclusivi e resilienti. Entro il 2030, si prevede di garantire l’accesso a sistemi di trasporto sicuri, accessibili e sostenibili per tutti, migliorare la sicurezza stradale ed espandere i trasporti pubblici. Questi traguardi saranno raggiunti attraverso la pianificazione urbana sostenibile, investimenti in trasporti pubblici e politiche per la riduzione delle emissioni in città.

L’economia circolare nelle aziende

L’economia circolare non è solamente un modello a cui dovrebbero aspirare le aziende che hanno a cuore la sostenibilità, ma è un tipo di economia che può aiutare le imprese a crescere nel tempo e ridurre i propri costi.

Vantaggi dell’economia circolare 

L’economia circolare offre numerosi vantaggi non solo all’ambiente e alla società, ma anche alle imprese stesse: 

  • Riduzione dei costi: Utilizzando materiali riciclati o rinnovabili e ottimizzando i processi produttivi, le aziende possono ridurre la dipendenza dalle risorse naturali e la loro corrispettiva spesa. Ad esempio, il riciclo interno degli scarti di produzione permette di trasformare i rifiuti in risorse utili, riducendo le spese legate all’acquisto di nuove materie prime e diminuendo i costi di smaltimento. Secondo il Rapporto 2023 di Riciclo in Italia, l’industria del riciclo italiana ha visto crescere significativamente l’uso di materiali riciclati, con l’85% dell’acciaio prodotto in Italia proveniente da rottami riciclati. Questo ha contribuito a mitigare la domanda di materie prime vergini e ha alleviato le difficoltà legate ai costi elevati dei materiali.
  • Aumento della competitività e miglioramento dell’immagine aziendale: Le aziende che implementano pratiche circolari possono differenziarsi attraverso prodotti e processi sostenibili, attrarre clienti attenti all’ambiente e migliorare la propria reputazione.Le pratiche di economia circolare possono migliorare notevolmente l’immagine aziendale. Le aziende che dimostrano un impegno concreto verso la sostenibilità guadagnano la fiducia dei consumatori, degli investitori e delle altre parti interessate. Questo miglioramento della reputazione può tradursi in un maggiore supporto da parte degli stakeholder e in una maggiore fidelizzazione dei clienti. Il tredicesimo rapporto GreenItaly, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, evidenzia che le imprese che hanno adottato tecnologie e prodotti orientati all’ambiente hanno registrato un aumento del 51% rispetto ai cinque anni precedenti e una crescita del 49% nel fatturato rispetto al 39% delle imprese che non hanno adottato un modello di business green.
  • Innovazione: L’innovazione legata alle soluzioni circolari può portare a nuovi prodotti, servizi e modelli di business, aprendo la strada a ulteriori opportunità di crescita.
  • Nuove opportunità di mercato: L’economia circolare crea nuove opportunità di mercato attraverso la valorizzazione dei rifiuti e degli scarti come risorse. Le aziende possono sviluppare prodotti innovativi utilizzando materiali riciclati, aprendo nuovi segmenti di mercato. Nuovi prodotti sostenibili possono attrarre una clientela interessata a soluzioni ecologiche.
  • Conformità normativa: Adottare pratiche di economia circolare può aiutare le aziende a conformarsi alle normative ambientali sempre più stringenti e a evitare sanzioni. 
  • Accesso a finanziamenti Esistono numerosi incentivi fiscali e finanziamenti per le imprese che investono in sostenibilità e innovazione, sia a livello europeo, con programmi come LIFE e Horizon, che a livello italiano, con i bandi di Invitalia come Investimenti sostenibili 4.0, Fondo per l’innovazione, Transizione ecologica organismi culturali e creativi (TOCC).

Modelli di business circolare

Adottare l’economia circolare significa considerare l’intero ciclo di vita del prodotto. Le aziende devono progettare prodotti che possano essere facilmente riparati, ricondizionati e riciclati. Non basta concentrarsi solo sulla fase di ideazione e produzione, è essenziale pensare anche alla fine del ciclo di vita del prodotto. Le imprese devono prevedere l’utilizzo di materiali riciclabili e sviluppare sistemi di ritiro dei prodotti usati dai consumatori. Questi prodotti possono essere recuperati, differenziati e reintrodotti nel processo produttivo, generando risparmi significativi sui costi di approvvigionamento di nuove materie prime.

Il ruolo della finanza agevolata 

L’adozione di modelli di business basati sull’economia circolare rappresenta una sfida importante per le imprese, ma anche un’opportunità per cogliere nuovi vantaggi competitivi e contribuire allo sviluppo sostenibile.

Per facilitare questo processo, diverse misure di finanza agevolata sono disponibili a livello nazionale ed europeo, con l’obiettivo di sostenere le imprese negli investimenti necessari per la transizione verso un’economia più circolare.

Esistono diverse tipologie di strumenti di finanza agevolata a disposizione delle imprese che vogliono intraprendere un percorso di economia circolare:

  • Bandi: Diverse istituzioni pubbliche e private erogano bandi con risorse dedicate a progetti di economia circolare. I bandi possono prevedere contributi a fondo perduto, prestiti agevolati, garanzie o altre forme di incentivi.
  • Incentivi fiscali: In Italia, sono previsti diversi incentivi fiscali per favorire l’adozione di pratiche di economia circolare, come il credito d’imposta per la ricerca, sviluppo e innovazione, il bonus per l’acquisto di beni strumentali nuovi.
  • Fondi di investimento: Sono disponibili fondi di investimento privati e pubblici che investono in aziende che operano nel settore dell’economia circolare.
  • Microcredito: Il microcredito può essere una valida alternativa per le piccole imprese che necessitano di finanziamenti di importo limitato per avviare o consolidare progetti di economia circolare.

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Opportunità di finanziamento a livello europeo

  • Programma LIFE: Con un budget di 5,4 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, sostiene progetti in economia circolare, biodiversità e adattamento ai cambiamenti climatici.
  • Programma Horizon Europa: Con circa 96 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, finanzia progetti di ricerca e innovazione in settori come la sostenibilità.

Opportunità di finanziamento a livello Italiano

  • Piano Nazionale per l’Economia Circolare (PNEC): Offre contributi a fondo perduto, prestiti agevolati e garanzie per imprese che investono in economia circolare.
  • Invitalia – Investimenti Sostenibili 4.0: Eroga finanziamenti agevolati per le imprese che investono in progetti sostenibili.

Opportunità di finanziamento a livello regionale 

Oltre alle opportunità a livello europeo e italiano, esistono numerose altre possibilità di finanziamento per progetti di sostenibilità a livello regionale. Le singole regioni spesso mettono a disposizione fondi e bandi specifici per supportare le iniziative locali di economia circolare.

L’economia circolare offre numerosi vantaggi per le aziende. Tuttavia, la transizione sostenibile richiede investimenti e supporto strategico. Le misure di finanza agevolata disponibili a livello nazionale ed europeo possono facilitare questo percorso, sostenendo le imprese negli investimenti necessari.

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