Resto al Sud 2.0: Nuove opportunità per il Mezzogiorno

Resto al Sud 2.0_ Nuove opportunità per il Mezzogiorno
Resto al Sud 2.0 offre contributi a fondo perduto fino al 75% e finanziamenti agevolati per i giovani imprenditori del Sud Italia. Scopri come accedere a questi incentivi per avviare o sviluppare la tua attività imprenditoriale nelle regioni meridionali e nelle aree colpite dai terremoti. (Fonte: Invitalia)
Indice dei Contenuti

L’iniziativa “Resto al Sud 2.0” rappresenta opportunità molto interessante nel panorama degli incentivi per le regioni meridionali italiane e le aree colpite dai terremoti. Lanciato ufficialmente l’8 maggio 2024, questo programma mira a stimolare l’imprenditorialità e il lavoro autonomo nel Sud Italia, offrendo nuove opportunità per i giovani imprenditori. La normativa di riferimento, il decreto-legge n. 77 del 7 maggio 2024, pone le basi per una trasformazione del tessuto economico delle regioni coinvolte.

Cos’è Resto al Sud 2.0

Con il Decreto Coesione del 07/05/2024, è stata introdotta la misura Resto al Sud 2.0 con l’obiettivo di promuovere la creazione di nuove attività imprenditoriali nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La misura è estesa anche ai territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016, ovvero le zone dell‘Aquila e delle Marche.

Questa iniziativa mira a sostenere il tessuto economico delle aree più svantaggiate del paese, incentivando giovani e professionisti a investire in queste regioni attraverso un supporto finanziario mirato. Resto al Sud 2.0 è parte di un piano più ampio volto alla coesione territoriale e al rilancio delle aree colpite da crisi economiche e calamità naturali.

Resto al Sud 2.0 si basa sulla precedente misura Resto al Sud del 2017, introdotta per incentivare lo sviluppo imprenditoriale nel Mezzogiorno d’Italia. Il programma originale aveva l’obiettivo di contrastare la disoccupazione giovanile e la migrazione verso altre aree del paese o all’estero, fornendo supporto finanziario a giovani imprenditori per avviare nuove attività economiche. Offriva contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per settori come la produzione, il turismo e i servizi, contribuendo a creare un tessuto imprenditoriale più dinamico e sostenibile nel Sud Italia.

Il programma Resto al Sud 2.0 è gestito da Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa. Invitalia svolge un ruolo essenziale nella promozione dello sviluppo economico attraverso la gestione di fondi pubblici destinati a vari programmi di incentivazione.

Gli incentivi previsti da Resto al Sud 2.0

Il programma prevede una serie di incentivi strutturati per sostenere diverse fasi dello sviluppo imprenditoriale:

  1. Voucher di avvio: Un contributo a fondo perduto fino a 40.000 euro, utilizzabile per l’acquisto di beni e servizi necessari all’avvio dell’attività. Questo voucher può essere incrementato del 20% nel caso di investimenti in tecnologie innovative o sostenibili.
  2. Contributi a fondo perduto: Aiuti fino al 75% per spese di investimento fino a 120.000 euro e fino al 70% per spese superiori, ma non oltre i 200.000 euro
  3. Finanziamenti agevolati: Prestiti a tassi agevolati per coprire parte dei costi rimanenti non coperti dai contributi a fondo perduto. Questi finanziamenti sono pensati per supportare ulteriori spese e investimenti necessari per lo sviluppo dell’impresa. L’ammontare dell’agevolazione varia a seconda della tipologia di progetto e della regione.

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Voucher di avvio

Il voucher di avvio offre un contributo a fondo perduto fino a 40.000 euro, che può essere incrementato fino a un massimo di 50.000 euro nel caso di investimenti in tecnologie innovative o sostenibili, promuovendo così l’adozione di soluzioni avanzate che possano migliorare la competitività e la sostenibilità dell’impresa.

Destinazione d’Uso: I fondi possono essere utilizzati per l’acquisto di beni e servizi necessari all’avvio dell’attività imprenditoriale, inclusi attrezzature, macchinari, e software.

Contributi a fondo perduto

Questi contributi mirano sia a sostenere gli investimenti iniziali necessari per avviare l’attività sia a migliorare la capacità produttiva e l’efficienza operativa delle imprese. Coprono: 

  • Fino al 75% delle spese di investimento per importi fino a 120.000 euro.
  • Fino al 70% delle spese di investimento per importi superiori a 120.000 euro, con un tetto massimo di 200.000 euro.

Destinazione d’Uso: I contributi possono coprire una vasta gamma di spese, tra cui l’acquisto di beni strumentali, macchinari, attrezzature, ristrutturazioni e miglioramenti immobiliari, nonché l’acquisto di software e tecnologie digitali.

Finanziamenti agevolati

I prestiti vengono offerti a tassi agevolati, generalmente inferiori al 2%. Questi tassi sono stabiliti in base ad accordi tra Invitalia e le banche partner del progetto.

Questi finanziamenti possono coprire la parte dei costi rimanenti non coperti dai contributi a fondo perduto, garantendo così una copertura completa delle necessità finanziarie dell’impresa. La durata del finanziamento e le modalità di rimborso sono flessibili, adattate alle esigenze e alle capacità dell’impresa. Ad esempio:

  • Settore Agricolo: Periodi di grazia più lunghi prima dell’inizio del rimborso, considerando il ciclo produttivo stagionale.
  • Settore Manifatturiero: Piani di rimborso personalizzati che tengano conto del flusso di cassa e delle condizioni finanziarie dell’azienda.

Resto al Sud 2.0: Progetti ammissibili

Gli incentivi di Resto al Sud 2.0 possono essere richiesti per:

  • Avviare nuove attività imprenditoriali o di lavoro autonomo.
  • Realizzare investimenti in beni materiali e immateriali.
  • Acquistare beni strumentali, macchinari e attrezzature.
  • Implementare soluzioni tecnologiche e digitali.
  • Migliorare l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale delle attività.

Beneficiari delle agevolazioni

Chi può accedere 

  • Giovani di età inferiore ai 35 anni.
  • Residenti nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e nelle zone colpite dai terremoti del Centro Italia.
  • Disoccupati, inattivi o in condizione di marginalità secondo il Piano nazionale Giovani, donne e lavoro 2021 – 2027, che include persone che non hanno un’occupazione o che sono esclusi dai mercati del lavoro tradizionali.
  • Imprese in forma individuale o collettiva, comprese le attività libero-professionali iscritte a ordini o collegi. Questo include società di persone, di capitali, cooperative e altre forme giuridiche ammesse.

Chi non può accedere

  • Imprese che non operano nei settori ammessi dal bando.
  • Richiedenti con età superiore ai 35 anni.
  • Beneficiari di altri aiuti pubblici incompatibili con Resto al Sud 2.0.
  • Imprese non registrate nelle regioni e aree specificate.

Settori ammessi al programma

Resto al Sud 2.0 può essere utilizzato dalle imprese che operano nei seguenti settori: 

  • Agricoltura e Pesca: Include la pesca e l’acquacoltura, ma esclude altre attività agricole.
  • Artigianato e Manifattura: Include tutte le attività di produzione e trasformazione.
  • Turismo e Servizi: Include tutte le attività legate al turismo e ai servizi sia per le imprese che per le persone.
  • Commercio: Include sia il commercio all’ingrosso che al dettaglio.
  • Innovazione Tecnologica e Digitale: Include tutte le attività relative all’adozione di tecnologie innovative e soluzioni digitali.
  • Energie Rinnovabili e Sostenibilità Ambientale: Include attività volte a migliorare la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica.

I settori, invece, non ammessi a Resto al Sud 2.0 sono:

  • Altre attività agricole (eccetto pesca e acquacoltura)
  • Attività immobiliari (eccetto classe 68.20)
  • Amministrazione pubblica e difesa; Assicurazione Sociale Obbligatoria
  • Attività delle famiglie come datori di lavoro per personale domestico
  • Organizzazioni e organismi extraterritoriali

Termini e scadenze del bando 

Il bando Resto al Sud 2.0 è a sportello, il che significa che le domande vengono accolte fino a esaurimento dei fondi disponibili. È quindi consigliabile presentare la richiesta il prima possibile per avere maggiori possibilità di accesso ai finanziamenti. Tuttavia, è importante notare che ci sono scadenze specifiche per la presentazione delle domande, che variano a seconda delle regioni e delle tipologie di progetto.

La data di chiusura delle domande è generalmente fissata al 31 dicembre di ogni anno, ma può essere prorogata in base alla disponibilità dei fondi. Per dettagli aggiornati, è fondamentale consultare il sito ufficiale di Invitalia e le comunicazioni periodiche pubblicate dalla Gazzetta Ufficiale.

Istruzioni per accedere a Resto al Sud 2.0

Per presentare la domanda, è necessario seguire questi passaggi:

  1. Registrarsi sul portale di Invitalia: i richiedenti devono registrarsi sul sito ufficiale di Invitalia e creare un account personale.
  2. Compilare la richiesta: la domanda deve essere compilata sul portale, inserendo tutte le informazioni richieste e allegando la documentazione necessaria.
  3. Produrre un business plan: è obbligatorio presentare un business plan dettagliato che descriva l’attività imprenditoriale, il mercato di riferimento, le strategie di marketing e le previsioni economico-finanziarie.
  4. Presentare ulteriore documentazione: a seconda del tipo di attività, potrebbe essere richiesto di fornire ulteriori documenti, come preventivi di spesa, contratti di locazione o certificati di conformità.
  5. Inviare la domanda: una volta completata, la domanda deve essere inviata attraverso il portale di Invitalia.

Resto al Sud 2.0 rappresenta un’opportunità molto utile per i giovani imprenditori del Mezzogiorno. Con un supporto finanziario solido e una gamma di incentivi studiati per coprire le principali spese imprenditoriali, questo programma è un grande passo verso la rivitalizzazione economica del Sud Italia. 

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