Aprire un’attività commerciale richiede una pianificazione accurata, conoscenza delle normative e accesso a risorse finanziarie. Per gli aspiranti imprenditori, sono disponibili molte opportunità di finanziamenti agevolati da tenere in considerazione. Questo articolo fornisce una guida completa per aprire un’attività commerciale: dai i passaggi necessari da fare, alle tipologie di attività possibili, fino ai finanziamenti agevolati disponibili.
Passaggi fondamentali per aprire un’attività commerciale
Idea di business e pianificazione
Il primo passo per aprire un’attività commerciale è avere un’idea chiara e ben definita sul tipo di attività che si vuole aprire, sul prodotto/servizio che si intende sviluppare e sul cliente a cui ci si vuole rivolgere. È essenziale condurre un’analisi di mercato per comprendere la domanda, identificare i concorrenti e definire il proprio target di clienti. La pianificazione deve includere un business plan dettagliato che delinei obiettivi, strategie di marketing, proiezioni finanziarie e risorse disponibili.
Forma giuridica
Per aprire un’attività commerciale come prima cosa bisogna sceglierne la forma giuridica. Le opzioni più utilizzate sono:
- Ditta individuale: Adatta per piccole attività con un unico proprietario.
- Società a Responsabilità Limitata (SRL): Offrono protezione del patrimonio personale e sono ideali per attività di medie dimensioni.
- Società per Azioni (SPA): Adatte per grandi imprese con necessità di capitali maggiori.
- Cooperative: Ideali per attività basate sulla collaborazione tra soci.
Ogni forma giuridica ha implicazioni diverse in termini di responsabilità legale, fiscalità e gestione operativa.
Locali e permessi
Un’attività commerciale necessita di una sede. È importante verificare la conformità del locale scelto alle normative urbanistiche e di sicurezza. Potrebbero essere necessari permessi specifici come l’agibilità, l’igiene e la sicurezza, oltre alle autorizzazioni settoriali per determinate attività (es. somministrazione di alimenti e bevande).
Adempimenti burocratici
L’avvio di un’attività commerciale richiede il completamento di un iter burocratico specifico:
- Apertura della Partita IVA: È necessario registrarsi presso l’Agenzia delle Entrate per ottenere una partita IVA.
- Iscrizione alla Camera di Commercio: Le imprese devono essere iscritte al Registro delle Imprese.
- Comunicazione di inizio attività (SCIA): Da presentare al comune in cui si intende avviare l’attività.
- Iscrizione a INPS e INAIL: Necessarie per la gestione delle previdenze sociali e degli infortuni sul lavoro.
- Richiesta delle autorizzazioni amministrative: A seconda del tipo di attività e del comune di riferimento. Per esempio per avviare una nuova attività che comprende la vendita, preparazione e manipolazione di alimenti e bevande, sono richiesti gli attestati SAB e HACCP. Se l’attività include la somministrazione di alcolici, bisogna fare una comunicazione all’Agenzia delle Dogane. L’autorizzazione dei Vigili del Fuoco è necessaria quando il locale supera determinati parametri. Per la diffusione di musica e immagini visibili ai clienti, è fondamentale informarsi sui diritti SIAE. Inoltre, per installazioni promozionali che occupano suolo pubblico fuori dal locale, è richiesta la specifica autorizzazione.
Documenti necessari
Per aprire un’attività commerciale, è necessario predisporre una serie di documenti, tra cui:
- Documenti personali dei titolari: Carta d’identità e codice fiscale sono necessari per il titolare e per eventuali soci dell’impresa.
- Titolo di studio o attestati specifici: Alcune attività richiedono certificazioni specifiche e non tutti possono aprirle.
- Documenti catastali della sede: Potrebbero essere richiesti per la pratica SCIA.
- Atto costitutivo e statuto: Fondamentali per la costituzione della società, questi documenti definiscono le regole di funzionamento e la struttura legale dell’impresa.
Costi di apertura per un’attività commerciale in Italia nel 2024
Avviare un’impresa richiede un investimento iniziale che varia considerevolmente in base al tipo di attività, alle sue dimensioni e alle sue specifiche esigenze.
Secondo Il Sole 24 ORE il costo per registrare un’impresa in Italia è di circa 3.941,87 euro, il più alto in tutta l’Unione Europea, e occorrono esattamente 11 settimane, 4 giorni, 5 ore e 42 minuti di lavoro per guadagnare tale somma. In Danimarca, invece, servono solo 6 ore e 6 minuti per ottenere i 90,09 euro necessari per avviare un’attività.
I principali costi fissi da affrontare se si ha intenzione di aprire un’attività commerciale riguardano:
- Costi di costituzione:
- Apertura Partita IVA
- Diritti notarili e tasse
- Consulenza commerciale
- Costi per spazi e attrezzature:
- Affitto o acquisto di locali: Il costo varia significativamente in base alla zona e alle dimensioni del locale. In città come Milano, l’affitto può essere molto alto, mentre in aree meno urbanizzate i costi sono più contenuti.
- Arredamento e attrezzature: Questi costi dipendono dal tipo di attività. Ad esempio, un ristorante avrà bisogno di cucina professionale, tavoli e sedie, mentre un ufficio richiede scrivanie, computer e altri strumenti tecnologici.
- Utenze: Luce, gas, acqua e connessione internet sono costi variabili ma necessari per il funzionamento quotidiano dell’attività.
- Altri costi fissi:
- Polizze assicurative: Assicurarsi contro danni, furti e responsabilità civile è fondamentale per qualsiasi attività.
- Tassa rifiuti: L’importo varia a seconda del comune e della quantità di rifiuti prodotti.
- Diritti SIAE: Se l’attività prevede l’uso di musica o altre opere protette da diritto d’autore, è necessario pagare i diritti SIAE, il cui costo varia in base al tipo di utilizzo.
I costi variabili invece riguardano:
- Personale:
- Stipendi dei dipendenti: Il costo varia in base al numero di dipendenti e alle loro qualifiche.
- Contributi previdenziali e assistenziali: Questi sono obbligatori e rappresentano una spesa significativa per il datore di lavoro.
- Magazzino:
- Acquisto di merci e materie prime: Costi variabili a seconda del tipo di attività e delle quantità necessarie.
- Spese di trasporto e logistica: Questi includono il costo di spedizione delle merci, sia in entrata che in uscita.
- Marketing e pubblicità:
- Sito web e marketing online: Essere presenti online è fondamentale per molte attività. I costi possono variare notevolmente a seconda della complessità del mercato e delle strategie di marketing adottate.
- Materiale pubblicitario e campagne promozionali: Volantini, poster, pubblicità sui social media e altre forme di marketing possono richiedere investimenti significativi.
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Tipologie di attività commerciali
Le attività commerciali possono essere classificate in diverse categorie in base alla loro natura:
- Negozi al dettaglio: Vendono beni direttamente ai consumatori finali.I negozi al dettaglio richiedono un’attenta pianificazione dello spazio espositivo, una gestione efficace dell’inventario e un’attenzione particolare al servizio clienti.
- Commercio all’ingrosso: Il commercio all’ingrosso implica la vendita di grandi quantità di merci ad altre aziende. Questo tipo di attività richiede magazzini ampi, una logistica efficiente e un buon network di fornitori e clienti.
- Servizi: Le attività di servizi possono spaziare dalla consulenza professionale alla manutenzione e riparazione, passando per servizi estetici e sanitari.
- Ristorazione: Include ristoranti, bar, caffetterie e attività simili. La ristorazione è un settore altamente competitivo che richiede una conoscenza approfondita del mercato, una gestione efficiente della cucina e del personale e una forte capacità di marketing per attirare clienti. È fondamentale rispettare le normative igienico-sanitarie e ottenere tutte le autorizzazioni necessarie.
- E-commerce: Vendono beni o servizi online. L’e-commerce offre l’opportunità di raggiungere un pubblico globale con costi iniziali relativamente bassi. Una piattaforma di vendita online ben progettata, una strategia di marketing digitale efficace e una logistica che garantisca consegne rapide e affidabili è essenziale.
Finanziamenti per l’avvio di un’attività commerciale
Aprire un’attività commerciale comporta investimenti iniziali significativi. Per questo motivo accedere a finanziamenti agevolati può risultare un’ottima soluzione per coloro che desiderano avviare una nuova impresa. Queste agevolazioni possono ridurre i costi iniziali e offrire un sostegno finanziario indispensabile per affrontare le prime fasi dell’attività.
Ecco alcune delle opportunità disponibili per gli aspiranti imprenditori:
- Resto al Sud 2.0: Destinata alle imprese del Sud Italia prevede un contributo a fondo perduto fino al 75% e un finanziamento agevolato al 2% per i giovani imprenditori.
- ZES Unica: Sempre per le imprese del Mezzogiorno, prevede fino al 60% di credito d’imposta per attrezzature, impianti, terreni e immobili strumentali.
- Transizione 5.0: Mira a incentivare progetti di innovazione che riducano i consumi energetici e promuovano l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Prevede un credito d’imposta fino al 45%.
- ON – Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero: Rivolto alle Start Up prevede una copertura fino al 90% delle spese ammissibili per progetti fino a 3 milioni di euro. Questa agevolazione combina un finanziamento a tasso zero e un contributo a fondo perduto, con la copertura variabile tra il 15% e il 20% delle spese a seconda dell’età della società
- Smart&Start Italia: Destinato alle Start Up innovative, offre finanziamenti a tasso zero per coprire fino all’80% delle spese ammissibili, elevabile al 90% se la startup è interamente costituita da donne e/o giovani under 36 o prevede la presenza di un esperto con titolo di dottore di ricerca. Gli importi finanziati possono variare tra 100.000€ e 1,5 milioni di euro.
- Fondo Impresa Donna: Importo variabile in base al progetto, con rifinanziamento di 10 milioni di euro previsto per il 2024.
- Nuova Sabatini: Rivolta a micro, piccole e medie imprese per facilitare l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti, hardware e software. Gli investimenti possono essere finanziati interamente tramite finanziamenti bancari o leasing, con la garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI fino all’80%. I contributi sugli interessi variano dal 2,75% per gli investimenti ordinari al 3,575% per gli investimenti green e Industria 4.0.
- Fondo di Garanzia per le PMI: Garanzie pubbliche per facilitare l’accesso al credito delle PMI. La garanzia può coprire fino all’80% del finanziamento richiesto, rendendo più agevole l’accesso ai prestiti bancari per le imprese.
- Digital Transformation: Rivolto alle imprese del Mezzogiorno, offre contributi fino al 50% per progetti di trasformazione digitale
- FRI-TUR: L’incentivo punta a migliorare i servizi di ospitalità e potenziare le strutture ricettive, in un’ottica di digitalizzazione e sostenibilità ambientale. L’incentivo prevede un contributo diretto alla spesa fino al 35% dei costi ammissibili e finanziamento agevolato con tasso dello 0,5% per una durata compresa tra 4 e 15 anni, con un periodo di preammortamento fino a 3 anni. Il finanziamento agevolato deve essere accompagnato da un finanziamento bancario a tasso di mercato di pari importo
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